Panni Infetti
- Simone Ammendolea
- 2 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Il tutto è nato dalla contemplazione del mio stato attuale di solitudine.

Lui: Amò, allora che facciamo? Voglio che sia speciale questa volta.
Lei: Eh non so amo, possiamo andare al cinema, ci piace sempre guardare film.
Lui: Amo purtroppo hanno interrotto le produzioni per sto cazzo di virus, Sushi?
Lei: Eh trovalo un ristorante aperto ora amo, saranno chiusi o come minimo costeranno il doppio… ho già letto prezzi esorbitanti, tipo 15 euro.
Lui: Se devo spendere 15 euro come minimo il riso deve uscirmi dal naso come il pongo nelle formine, non posso permettermelo con i chili presi durante la quarantena.
Lei: Eh si amo, ma quindi??
Lui: Eh calma, sto cercando una soluzione, musei?
Lei: Chiusi, sarebbe assembramento, ancora sono esclusi, e poi se non ci sta quella roba della cacca nel barattolo o il taglio sulla tela non mi interessa.
Lui: Una pedalata in bici?
Lei: Direi di no, ricordi tutti quei tizi che sono andati per i cazzi loro in bici e gli hanno urlato addosso le peggio cose? Già quando giro in bici mi fischiano addosso, non voglio aggiungere altro pepe alla cosa, è ancora troppo presto e le vecchine dai balconi hanno voglia di sentirsi importanti.
Lui: Chi ti fischia addosso?
Lei: Boh. La gente.
Lui:Perché? Mica sei un cane.
Lei:Cose da donna, capita a tutte purtroppo.
Stiamo perdendo il punto, cosa facciamo? Non ti vedo da secoli, non ricordo neanche il tuo aspetto…
Lui: Ma se ci mandiamo quei cazzo di selfie tutti i giorni?! Ho solo più barba ed i capelli più lunghi.
Lei: Sarà meglio che ti dai una sistemata per quando ci vediamo.
Lui: Hai detto che stavo bene però…
Lei: Si ma è ora di tornare alla civiltà, non di sconfiggere Ramsey Bolton nella battaglia dei bastardi.
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Illustrazione di GVADAG
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